Una faggeta può sembrare “semplicemente” un bosco, un insieme di alberi. Ma potrebbe nascondere molto di più, e non solo dal punto di vista naturalistico. Soprattutto se parliamo della “nostra” faggeta: quella tra Camporotondo e Marsia che esploriamo nei nostri giri in bici.
Nel cuore di quella che è la faggeta più grande d’Europa, oltre agli alberi e alla natura, c’è una storia da raccontare: quella di Cacume e Morbano, due villaggi di cui oggi esistono solo alcuni resti e che hanno fatto da sfondo a storie tramandate oralmente e leggende narrate di paese in paese.
Oggi ti raccontiamo la leggenda di Cacume e Morbano come la conosciamo (e la raccontiamo) noi.
Cacume e Morbano: due villaggi che si odiavano
Secondo la tradizione orale della Marsica, Cacume e Morbano erano due villaggi d’altura, situati tra Cappadocia, Verrecchie e Pereto, che avevano una caratteristica particolare: si odiavano a morte.
Le cause di questa nemesi sembrano essere legate a questioni di boschi, pascoli e confini che affondavano le radici nei secoli. In fondo i villaggi non erano più lontani di 3 km tra loro e, si sa, andare d’accordo tra vicini non è poi così semplice.
Sta di fatto che, da tempi immemori, gli abitanti di Cacume detestavano quelli di Morbano, e viceversa, così tanto da volersi distruggere a vicenda.
Una notte, gli abitanti di Cacume e quelli di Morbano ebbero la stessa idea: quelli di Morbano partirono per raggiungere Cacume e incendiare il villaggio, mentre quelli di Cacume andarono a Morbano con la stessa identica intenzione.
Il caso volle che i due gruppi presero sentieri diversi, quindi non si incontrarono.
Così, indisturbati, i Cacumesi incendiarono Morbano mentre i Morbanesi incendiarono Cacume. Ed entrambi, quando tornarono a casa, trovarono un’amara sorpresa: le loro case erano state date alle fiamme!
La leggenda di Cacume e Morbano: come va a finire?
A questo punto, la leggenda di Cacume e Morbano si complica.
Gli abitanti dei due villaggi, ritrovandosi senza più una casa, dovettero rifugiarsi altrove: a Pereto, Cappadoccia, Tagliacozzo, Camerata Vecchia, Verrecchie. E, a seconda del posto in cui pare siano andati a vivere, esistono diverse varianti di questa leggenda: ecco quelle che conosciamo.
La versione…a lieto fine
La prima versione della leggenda di Cacume e Morbano ha davvero un lieto fine.
Forse perché avevano avuto la stessa idea, forse perché erano rimasti tutti senza un posto dove stare o forse perché, in fondo, scoprirono di non essere poi così diversi, i Morbanesi e i Cacumesi, dopo quella notte, finirono per fare amicizia.
Ed è da questa amicizia che, secondo la leggenda, nacque il paese di Verrecchie: fondato dagli abitanti di Cacume e Morbano, che finalmente non si odiavano più.
La campana contesa
Un’altra versione, invece, dice che Verrecchie non fu fondata dagli abitanti di Morbano e Cacume: non solo esisteva già, ma diventò a sua volta teatro di contese.
In particolare, pare che una delle due fazioni (probabilmente gli abitanti di Morbano), nel trasloco verso il paese più vicino, portò con sé la campana della Chiesa del suo villaggio.
Ora, gli abitanti di Verrecchie sostengono che la campana fu portata nel loro paese, mentre gli abitanti di Camerata Nuova sono a loro volta convinti che la campana arrivò a Camerata Vecchia, poi distrutta anch’essa da un incendio, e fu quindi trasportata a Camerata Nuova, dove si troverebbe tutt’ora.
E da qui è nata una nuova contesa: stavolta non tra Cacume e Morbano, ma tra Camerata Nuova e Verrecchie, per decidere chi sia il vero possessore dell’antica campana di Morbano!
Le versioni di Pereto e Cappadocia
A Pereto si dice che, dopo l’incendio, arrivarono in paese sia un gruppo di Cacumesi che uno di Morbanesi e che, memori della loro rivalità storica, crearono due rioni distinti del paese: quelli di Cacume andarono a vivere a “Ota”, quelli di Morbano a “Paghetto”, senza riunirsi mai.
Ma soprattutto, a Pereto e Cappadocia si dice che l’incendio che ha distrutto Morbano e Cacume, in realtà, non sarebbe mai avvenuto: secondo gli abitanti di questi paesi, Morbano potrebbe essere stato abbandonato a causa di una grave pestilenza, che fece sì che gli abitanti sani fuggissero verso Pereto per salvarsi dalla malattia.
O, addirittura, si dice che Morbano non sarebbe stato un vero e proprio villaggio, ma piuttosto una sorta di “lazzaretto” in cui venivano spedite le persone con malattie contagiose e potenzialmente fatali.
Qual è la verità?
Qual è, quindi, la vera storia di Cacume e Morbano?
Gli storici hanno lavorato molto per cercare la verità, ma per ora non sono ancora riusciti a trovarla.
È il brutto, ma forse anche il bello, delle tradizioni orali: è difficile dimostrare la verità di una storia, ma al tempo stesso danno vita a leggende affascinanti che affondano le radici nel passato, e che per secoli vengono tramandate di voce in voce, di padre in figlio, di nonno in nipote.
Noi possiamo raccontarti la versione dei fatti che conosciamo, così come ci è stata raccontata: vieni a trovarci per scoprire insieme la leggenda di Cacume e Morbano – insieme a molto, molto altro: tutto ciò che la nostra Marsica può offrire.