Esistono luoghi così suggestivi e senza tempo da sembrare magici, incantati. Uno di questi luoghi è Alba Fucens: una delle aree archeologiche più affascinanti d’Abruzzo, situata nel comune di Massa d’Albe (AQ), alle pendici del monte Velino.
Alba Fucens è un luogo ricco di storia e tradizioni, ma anche un punto panoramico di rara bellezza e una tappa obbligata per gli amanti degli sport all’aria aperta e dell’avventura: oggi ti racconteremo cosa la rende unica e speciale.
Le origini
Alba Fucens nacque come colonia romana. Fu fondata nel 304 a.C. nel territorio degli Equi e accanto ai territori occupati dai Marsi, in una posizione strategica per la conquista dell’Italia centrale: a distanza relativamente breve da Roma e dal mare e in quello che oggi è un punto di intersezione tra gli assi che collegano Abruzzo, Lazio, Campania, Marche e Molise.
Il suo nome deriva ovviamente dal latino: “Alba” significa “bianco” ma anche “altura”, mentre “Fucens” faceva riferimento al vicino lago Fucino.
Alba Fucens era una vera e propria città, con una cinta muraria, un anfiteatro, un impianto termale, delle botteghe e dei templi: tutto ciò che poteva servire ai cittadini romani che la abitavano!
Durante la sua lunga esistenza come colonia, la città fu teatro di tante storie: inviò soldati durante le guerre puniche, diventò prigione per i re detronizzati, si ritrovò in mezzo ai conflitti romani, tra Silla e Mario prima e tra Cesare e Pompeo poi, rimanendo fiorente per tutta l’età imperiale.
Poi, tra il III e il IV secolo d.C., complici le invasioni barbariche, l’occupazione bizantina e gli immancabili terremoti, la colonia iniziò a decadere e a spopolarsi, fino ad essere completamente abbandonata nel VI secolo.
Gli abitanti si spostarono sull’altura del colle San Nicola, dove sorsero il nuovo villaggio, il castello Orsini (databile al XIV secolo) e la chiesa di San Nicola (del XVII secolo). Il borgo venne saccheggiato durante gli scontri della Battaglia di Tagliacozzo e perse progressivamente importanza, finendo per essere completamente distrutto dal terremoto di Avezzano del 1915: oggi rimangono solo i resti del castello e la chiesa, ricostruita dopo il terremoto.
Alba Fucens rimase così sepolta per decenni finché, nel 1949, iniziò una missione archeologica belga che, in circa 30 anni di lavoro, riportò alla luce i resti degli edifici pubblici e privati di epoca romana e soprattutto l’anfiteatro: Alba Fucens era tornata a splendere.
Cosa vedere ad Alba Fucens
Oggi l’area archeologica di Alba Fucens è una località turistica affascinante e molto amata: merita una visita già solo per l’incredibile panorama che la circonda. L’area infatti offre una vista impagabile sul monte Velino, sulla Piana del Fucino e sui boschi circostanti, e c’è la possibilità che, con un colpo di fortuna, tu riesca anche ad ammirare il volo del grifone.
I resti archeologici più famosi e caratteristici da ammirare sono quelli del bellissimo anfiteatro romano, costruito sulle pendici del colle di San Pietro e databile ai primi anni del I secolo a.C. e dunque con una storia di quasi 2000 anni alle spalle.
Ma l’anfiteatro non è tutto: ad Alba Fucens si possono visitare anche i resti delle mura che circondavano la città, gli assi stradali che delimitavano il centro della città e i resti dell’antico abitato, suddiviso in isolati regolari, in cui sorgevano gli edifici pubblici e privati: il foro, la basilica (dove si amministrava la giustizia e si trattavano gli affari), il tribunale, le terme, il mercato, la domus patrizia. Sulla collina di San Pietro, invece, c’è l’omonima chiesa cristiana, costruita nel IX secolo su quello che era il tempio di Apollo e i cui resti sono stati inglobati nella chiesa.
Insomma, se ami la storia, ad Alba Fucens troverai pane per i tuoi denti!
Se invece sei un’amante dell’avventura e dello sport, devi assolutamente portare con te la bici: da Alba Funcens partono diversi single trail molto divertenti che dall’area archeologica scendono verso i piani Palentini. Si tratta di un’esperienza più unica che rara: diciamoci la verità, quanti sono al mondo i single track che partono da un anfiteatro costruito 2000 anni fa e con una vista spettacolare sulla montagna?
Come raggiungere l’anfiteatro di Alba Fucens
Si può arrivare ad Alba Fucens comodamente in auto, ma a dire la verità noi preferiamo l’opzione più complessa e allo stesso tempo più divertente: infatti si può raggiungere l’area archeologica anche con un percorso di livello intermedio in e-bike, attraversando i Piani Palentini, i loro panorami mozzafiato e i borghi medievali che lo caratterizzano.
È possibile visitare Alba Fucens anche come tappa del Cammino dei Briganti in e-bike: un percorso alla scoperta della storia marsicana e dei suoi luoghi.